domenica 20 agosto 2006

Salento? Si grazie!

Domenica, 13 Agosto 2006 - San Foca.
Mercoledì ho viaggiato in treno verso Roma con tante cose nella testa. Il viaggio è stato tranquillo: a bordo c'era un bambino a dir poco sensazionale. Una madre che mi ricordava la mia e sua nonna.

Arrivo a Termini, mia madre mi viene a prendere... le voglio bene, nonostante tutto.
Giovedì a Tor S.Lorenzo. Una bella giornata. Giro il mio primo corto sperimentale. Una cagata, ma ci siamo divertiti.

Venerdì giorno di partenza. Mi sveglio alle 9:30. Passo la mattina a sistemare lo stereo della macchina, Valerio mi aiuta contento. E' bravo in fondo, nonostante tutto.

Arrivo a Romaper le 16:00. Sistemo le mie cose, dimentico la telecamera a Tor S.Lorenzo, rosico, ma una volta arrivato sentirò di più la mancanza della chitarra.
Sono solo a casa, mi preparo la borsa, e alle 19:00 vedo i miei amici. Sono nervoso, ma appena sono con loro mi rallegro. Nonostante mi manchi la Calabria ho una voglia matta di partire.

Partenza pattuita alle 4:00 con incontro alle 3:30. Gli orari verranno rispettati. Tutti in orario, quasi tutti, e un po' mi da fastidio, ma essenzialmente "non me ne frega un cazzo".
Sono entrato già nello spirito della vacanza, qui dire:" non me ne frega un cazzo" è come bere un bicchier d'acqua.

Partiamo. Dopo parecchie ore arriviamo. Guido sempre io, ad emulare il mio papone a cui voglio tanto bene, nonostante tutto.

- faccio il viaggio con Alessia e Andrea, poverini li bombardo di musica che a loro piace poco... ma io guido... -

Arriviamo dopo pranzo, verso le 13:30. Si sta bene. Sono stanco morto. Cerco di dormire un po'. La casa fa schifo, è sporca, provo a pulire ma non me ne frega un cazzo.
Mi faccio una doccia e la barba mi stendo sul letto. DORMO!

Mi svegliano le sgallettate e Silvia irrompe dentro casa. Sarà una fantastica compagna di stanza, di spesa, di cucina, e di scazzo. Parliamo mentre prepariamo la cena.

Arriva il resto della truppa, anzi della ciurma, perchè più che un plotone sembriamo un manipolo di pirati. I pirati più cazzuti del salento.

C'era di fondo una qualche diffidenza. La sensazione che quella vacanza non mi sarebbe piaciuta, tutto svanì quando dopo aver finito di preparare la pasta con le zucchine vedo i miei pirati che mangiano di gusto, ridono, scherzano e io con loro mi sento parte di qualcosa di bello.

Sono stanco. Non tengo il conto delle ore di sonno perse, ma alle 2:00 usciamo. Andiamo a Casalabate vicino Lecce ad assistere alla dance hall di Rodigan. Uno spettacolo.

A me la musica reggae non piace, ma la serata è bella. Si balla, c'è gente, e sopratutto la compagnia è ottima. Alle 5:00 dal mare, mentre la luna è ancora alta, si innalza un chiarore rossastro, che dipingerà a breve il mare e le nuvole di sfumature ambrate. Meravigliosa alba, la prima in Salento.

Torno a casa prima dei miei coinquilini. Tornano e fanno casino come una ciurma appena sbarcata. Faccio fatica a dormire, nonostante il mio corpo me lo chieda in ginocchio.

Ci svegliamo scaglionati (e scoglionati). Mi sveglio solo dopo un caffè, cappuccino, e doccia.
Arrivano altri pirati, che erano a zonzo, senza meta... mi stendo e comincio a scrivere.

Abolire le convenzioni...

Ho passato dei giorni in uno stato un po' confusionale... per merito (o per colpa) di alcol e droghe. Sono tornato ad uno stato primordiale delle percezioni. Come se i cinque sensi fossero una convenzione. A poco a poco mi accorgo che tutto ciò che è convenzionale è banale, perchè la convenzione è un limite per le varie possibilità.
Seguendo ciò che è convenzionale siamo male abituati, poichè atrofizza la nostra voglia e capacità di astrarci, seguendo procedure alternative. Si deve abolire la convenzione, essere non convenzionali.