mercoledì 19 agosto 2009

specchi - mondi paralleli - il mondo delle luci riflesse

R. si guardava allo specchio. una ruga spuntava sul lato destro della bocca. si guardava allo specchio e vedeva il suo mondo, guardava indietro nella sua vita, che non gli sembrava poi così male. in verità non aveva concluso moltissimo. aveva quasi trent'anni e non aveva niente di che tra le mani. non aveva fatto carriera, non si era ancora laureato, aveva lasciato qualche faccenda aperta, ma niente che non si potesse risolvere. la sua vita era ancora lunga, pensava, appoggiò una mano sullo specchio, e come se risucchiato da una forza incredibile si trovò in una stanza buia. dopo l'iniziale stupore si rese conto che nel buio qui e là spuntavano finestre eteree, come tanti specchi appesi nel nulla che davano l'immagine di qualche esistenza chissà dove. dopo un po' di noiosa esplorazione in questa eternità di "aldilà degli specchi" si fermò di fronte ad uno che gli pareva portare un'immagine familiare. era la sua camera da letto, da un'angolazione mai vista, o per meglio dire, l'anglazione era familiare, ma di solito c'era lui di fronte a quell'immagine ogni volta. era la finestra sulla sua camera da letto. ad un tratto due bambini correndo si buttarono sul suo letto, facendo un gran casino, non capiva se giocavano e se stessero litigando. giocavano, sembravano due leoncini che imparavano a lottare. un R. decisamente più vecchio entrò in camera rimproverandoli. uscirono dalla camera e non si vide più nulla. solo un letto stropicciato e vuoto. R. rimase del tempo, se di tempo possiamo parlare, in quel luogo, e se veramente eiste un luogo dove R. fosse contenuto. guardava nella finestra eterea che dava alla sua camera, chissà in quale momento e chissà in quale universo parallelo. una ragazza, passa di fronte allo specchio, comincia a spogliarsi, poi apre l'armadio e prova una serie di vestiti. entra un uomo, sorridono scherzano, e poi finiscono per fare l'amore. ad un tratto si spegne la luce. il buio, anche se qualche linea indistinta dallo specchio si vede ancora, niente di significativo, il bordo dei mobili, qualche spiraglio di luce dalla finestra, e poi anche se non lo sente realmente, avverte lo strusciare delle lenzuola con qualche delicato gemito. la luce si riaccende, e R. trova i due a letto, comincia a urlare, i due nel letto cercano di spiegare, ma la scena è imbarazzante, per un attimo l'R. spettatore si vergogna dello spettacolo a cui sta assistendo, eppure, dimenticando che quella finestra non è tv, e non è cinema, e non è un video su youtube, e non è un cortometraggio di qualche amico, non prova alcun trasporto per la vicenda, perchè quella storia non esiste, o se esiste esiste in un mondo che non gli appartiene, oppure esisterà nel suo mondo, oppure, è esistita quando lui era ignaro di esistere in ogni altro mondo parallelo.
anche se incuriosito dal suo mondo era tremendamente annoiato dalla camera da letto.