sabato 23 marzo 2013

ho corroso gli insulti
controevocato gli improperi
dimenticato le defezioni
banalizzato ogni cosa
nel momento in cui ho creduto
di aver annusato una fine

venerdì 15 marzo 2013

che accade non so.
io non lo dirò.
io ho questo oblò che si chiama blog.
le parole non stanno dietro ai pensieri.
le parole non sono più quelle di ieri,
sono neri i miei averi e un falò io farò
si lo so che lo farò.
appendere la vita ad un chiodo e ricominciare.
RI CO MIN CIA RE
sillabare senza naufragare
perché sei accorto e in accordo con la passione.
perché nei tuoi occhi non ho più perso la ragione.
perché nelle tue labbra non ho cercato più l'amore.
perché si è incastrato in me un nuovo me.
che prima c'era e ora c'è.
un nuovo me.
uguale a prima e più forte di se.

che ancora blatera in attesa della prossima caduta.
l'altalenare, della vita.
l'altalena dondolante,
mi fa pensare che sono a me stante.
autoreferenziale.
ed è un male!
un male!
con la gente, stare sempre,
a combattere ogni giorno.
ed invece come un pollo dentro al forno
io sto chiuso ed il velluto dei miei guanti non mi fa più bei massaggi,
né carezze, ma schiaffoni.
e mi urla!
Alzati in piedi!
datti una mossa.
combina il domani.

combino combino.
c'è chi sta vicino e chi invece é lontano.
mi hai dato la mano.
mi hai cambiato la vita.
e l'occhio si spegne dentro il ricordo,
e l'occhio mi scoppia di gioia perché alle sette di mattina,
l'alba ha spolpato le carni marcite,
l'alba ha rincorso la vita e le ha detto:
scendi dal letto.

gambe tremolanti... andiamo!