sabato 21 luglio 2007

Metropolitano

Striscio sotto la siepe
Della tolleranza.
Sono di questa città
L’ennesima istanza
Di abitante della necropoli
Metropolitana.
Eppure questa gabbia
Di negozi e di cemento non
Può fermarmi dell’alzare
Gli occhi al firmamento; e
Ricordarmi quando mi ero
Perso, che cittadino ero sì,
ma dell’universo.
E allora penso ai popoli,
alle classi ed alle guerre,
che innanzi a quell’immenso
sono livide lanterne a
spegnersi destinate.
Come può, un manipolo di
Microbi, poter interferire
Con l’eterno.
Mi guardo torno, torno,
sono incredulo e stupito.
Dal nulla abbiamo creato
Altro nulla, per aver sempre
Di meno.
Mentre fuori,
quell’eterno è eterno per davvero

lunedì 16 luglio 2007

Rikk VS. Vita: 1 - 0

Stasera concertone di Franco Battiato...
Ottima compagnia, ottima gente trovata sul luogo!
Francone è sempre Francone...
Ad inizio concerto urlo potente un: DAJE FRANCO! che mi carica, comincio prima a cantare, poi a urlare a squarciagola le canzoni che DAVVERO SIGNIFICANO QUALCOSA PER ME! Le canto e mi sento vivo, mi sento descritto in parole e musica sublimi. Poi però non ho più voce, ma andare ad un concerto e ritrovarsi alla fine, ancora con la voce, non ha senso... perdere la voce ad un concerto è come tornare a casa col trofeo!
A metà serata, quando il buon Franco rispolvera le vecchie glorie, tutti indistintamente dal settore al quale erano assegnati, fanno una corsa verso il palco, e lì sotto, dove c'erano i posti a sedere per i"VIPS" si è riversata una folla di ragazzi assetati di note sparate per bene. Ovviamente io correvo sotto il palco con loro. E si saltò, e si rise, e si ballò e si cantò..
Il tutto ambientato nella località di Vulci, sotto un cielo di stelle meravigliose, una serata tersa, che mi ha fatto sentire vivo...
Musiche eccellenti, come al solito arrangiamenti impeccabili e tutta l'orchestra + una band rock + un addetto ai suoni digitali + le "the Mab" con le loro tre chitarre davvero ROCK!!! (Una di loro aveva una Gibson SG che ha fatto saltare i capelli ai vecchietti in prima fila!) + il pianista + l'immancabile Manlio Sgalambro che come al solito mi fa pensare... oltre a farmi fare due risate. Poi la presenza scenica di Franco Battiato, che conduce tutti con le sue evoluzioni e mimiche un po' scoordinate e anacronistiche, ma che costituiscono il fascino indiscutibile della sua eclettica persona.


I fantasmi di ieri si diradano, i momenti brutti si superano, grazie agli amici (come al solito), e grazie al fatto che stavolta, PER LA PRIMA VOLTA, non mi sono fatto fermare. Ho continuato a picchiare duro, fino a quando non HO VINTO IO!

grazie a tutti...

lunedì 9 luglio 2007

- FONDAMENTI DEL BUDDHISMO ZEN -
È l'atto puro, l'azione diretta che lo Zen predilige, assieme a tutti quei modi di rapportarsi all'esperienza senza troppi vincoli culturali e dunque all'intuizione. Degna di nota è la particolare concezione del vuoto, che si distacca totalmente dal nichilismo occidentale. Se per l'Occidente infatti esso si presenta per lo più come morte, cessazione, mancanza, privazione e negazione, il "mu", l'indicibile nulla dello Zen, è qualcosa di estremamente dinamico, stato germinale di tutte le cose, condizione di ogni possibilità, contenitore del tutto. Uno dei modi di indicarlo è l'enso, un ideogramma dalla forma circolare che è tra i simboli più significativi dello Zen. Collegate a tale dottrina è possibile trovare numerose pratiche appartenenti a campi eterogenei. Origine e fondamento delle arti e della cultura, lo Zen ispirò la poesia (haiku), la cerimonia del tè (cha no yu o chadō), l'arte di disporre i fiori (ikebana), l'arte della calligrafia (shodō), la pittura (zen-ga), il teatro (), l'arte culinaria (zen-ryōri, shojin ryōri, fucha ryōri) ed è alla base delle arti marziali (es. aikido, karate, judo), dell'arte della spada (kendo) e del tiro con l'arco (kyudo).
Obiettivo dello Zen è pervenire al satori, l'illuminazione che porta a un più alto livello di coscienza. Satori e vuoto sono due concetti complementari che si sostengono l'un l'altro, e proprio dalla concezione zen del vuoto è possibile capire la differenza tra il Nirvana della tradizione buddhista e il satori. Se il primo si presenta infatti fondamentalmente come rinuncia al mondo e distacco da esso, proprio come nell'ascetica noluntas di Arthur Schopenhauer, il satori si propone una partecipazione attiva e consapevole al mondo e non una fuga da esso.
Lo Zen preferisce l'attività alla speculazione intellettuale e si distingue dalle altre scuole buddhiste per aver reso essenziale e centrale la cosiddetta pratica nel raggiungimento del satori. Tra le pratiche zen si distingue in modo particolare lo zazen, la meditazione stando seduti. Il termine deriva da "za", seduto e "zen", meditare e indica proprio la meditazione da seduti, su un cuscino detto "zafu", accompagnata da determinate posizioni delle mani e determinati ritmi respiratori, con l'obiettivo di portare la mente a un vuoto produttivo. Un'altra pratica è il kin-hin (let. "marciare in linea retta nel verso della trama di un tessuto"), la meditazione camminando.

lunedì 2 luglio 2007

Magie, destino e "quozi quozi"...

Ci sono momenti in cui le cose girano strane, pare che tutto vada storto, che come giri giri le situazioni sembrano sempre contorte e prive di soluzione...
Alla fine un altro punto di vista serve sempre.
E da questo capisco l'importanza di circondarsi di persone che pensino la vita in maniera diversa dalla nostra. Un altro punto di vista, non è mai da prendere sottogamba. Viene da un'altra vita vissuta, ed è importante.
Magari per alcuni (o molti) che leggono questa sembrerà un'ovvietà... ma per me è un grande traguardo, perchè fino a qualche tempo fa tendevo a scansare i punti di vista troppo distanti dal mio. E sbagliavo. Non coglievo quel sottile piacere nel coinvolgersi nei modi di pensare altrui, è un po' capire le vite altrui ed apprezzarle meglio.
Spero un giorno di poter capire molto di più... d'altronde lo scopo della mia vita è proprio "capire"...