mercoledì 27 dicembre 2006

Fare i conti coi cambiamenti impercettibili

E' un 27 Dicembre che segna la fine delle feste.
Fra poche ore mi sveglio per andare a lavorare.
Fra poche ore avrò un po' di cose da fare.
E' un 27 Dicembre che è stato preceduto quattro giorni passati in fretta.
Avrei voluto fare più cose.
Ma sono soddisfatto di quello che ho fatto.
Ancora una volta mi sono meravigliato della mia famiglia.
In bene e in male.
Apprezzo i miei genitori.
Apprezzo sopratutto i miei cugini.
Apprezzo gli anziani, che sono rincoglioniti, ma hanno ancora quella forza...
Mi rammarico per alcune cose:
Dover comunque vivere due natali per due famiglie.
Dover fare i conti con i tempi sempre stretti.
Notare che i vecchi sono sempre più vecchi, ed avere la paura che l'anno prossimo mancherà qualcuno.
Non aver passato abbastanza tempo con papà.
Mi rallegro per moltissime altre:
La Reggae messa la notte di Natale.
Vedere mio cugino e mio zio di 80 anni ballare le radici nel cemento e giuliano palma.
Sentire l'applauso di 25 persone che hanno mangiato quello che ho cucinato.
Ricevere una sciarpa coloratissima e bellissima.
Ubriacarmi coi miei cugini, rubando le bottiglie dal balcone scoprendo che proprio mia sorella le stappava dietro all'armadio.
Notare che nonostante gli attriti siamo una bella famiglia.
Costatare che sono tutti dei rompicoglioni, ma sono buoni, veramente.
Notare che gli occhi azzurri di mio zio, sono ancora azzurri, nonostante tutto.
Aver fatto un centinaio di foto con i parenti, nelle quali porto una sciarpa e gli occhiali a goccia viola. (In casa)
Aver passato tre ore al telefono, a cavallo tra Natale e Santo Stefano, con una persona importante.
Aver mangiato tanto, ma non troppo.
Aver bevuto, decisamente oltre la norma.
Avere un pacchetto di camel dimenticato da qualcuno a portata di mano.
Avere schiere di persone belle alle quali pensare quando mi chiudo nelle ragnatele dei pensieri di solitudine.
Trovare tantissimo conforto nelle belle cose della vita.
Sapere che domani sarà un giorno sempre più bello. Nonostante tutto.

Sto in fase presa a bene, peccato non avere qualcuno da stringere forte per fargli sentire quanto ho da dare. Ma ci sarà un tempo anche per quello.

lunedì 18 dicembre 2006

da: Il buono , il brutto e il cattivo"

Il mondo è diviso in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava.

Un saluto speciale a kappa e ai suoi bellissimi commenti...
Lui, come me, è uno che non smette mai di crederci... è un sognatore, ma una persona che arriverà lontano!
Kappa, io e te... abbiamo la pistola carica!

P.S. chi ci vede un doppio senso sessuale... non rida! CAPITO!?

giovedì 14 dicembre 2006

Necrologio

Si è spento dopo tremende sofferenze il caro, povero, vecchio, Maramao.
Le ragioni sono sconosciute, pare si trovasse in "intima compagnia" di una gattina innamorata.
Gli inquirenti sospettano che si sia strozzato con una briciola del suo adorato pane, che amava inzuppare nel suo famoso vino, proprio nell'atto compulsivo delle "fusa".
Il corpo è stato trovato nell'orto proprio accanto alle insalate.

Un saluto acorato, da parte dei vicini in coro.

lunedì 11 dicembre 2006

La vera forza

Se la vera forza stesse proprio nel non avere forza?
La vera illuminazione, la vera consapevolezza sia nel non cercare nessuna illuminazione o consapevolezza.
"Quando cerchi una cosa non la trovi mai, poi quando non ci pensi arriva." Quante volte ho detto o sentito questa frase, che ci si riferisca ad una donna, alle chiavi della macchina o a qualsiasi cosa che si sia smarrito.
Lo smarrimento, è una condizione, che mette in moto una ricerca dell'oggetto smarrito o di noi stessi. Smettere di cercarci, collocandoci, esattamente dove siamo, o dove non siamo.
Abbandonare l'idea che le nostre capacità siano fine a loro stesse, ma in base alla funzione che ne facciamo. La stasi è la peggior morte della creatività.
Allora proprio la forza è nelle fondamenta dello spirito, o si ha o non si ha, come un neo, alla nascita. Poi si simula, negli anni, per varie maschere che si possono portare, ma il nulla non crea nulla.
Chi è più forte? L'ateo che vedendo un miracolo si converte o quello che pur vedendo il miracolo, resta nella sua convinzione. Chi dimostra una vera forza?
Allora mi viene da pensare che la vera forza è nell'umiltà di riconoscersi, esattamente come si è.
La perfezione è un utopia. L'illuminazione, uno stato transitorio. L'equilibrio, non è univoco, ma la vita è un oscillazione continua di equilibri e squilibri.
Non è possibile raggiungere una stasi puramente positiva, poichè tutto oscilla. Tutto oscilla nel bene e nel male, quello è il vero equilibrio. Il vero equilibrio sta nel riconoscere il bene e il male, e oscillare tra i due.
Proprio la dualità della nostra vita, il complesso moto degli eventi ci deve spingere a riconoscerlo, ed accettarlo.
La vera forza, è l'accettazione di noi stessi.

mercoledì 6 dicembre 2006

Dicembre

Cioè... è già tornato dicembre, e non me ne sono manco accorto!
Allora, il Natale, è di nuovo alle porte. Per chi legge questo blog non si meraviglierà di leggere che io ODIO IL NATALE!
Che palle, di nuovo: vetrine addobbate, alberi di natale, babbo natale. se qualche bambino leggesse mai queste righe... Babbo natale non esiste, è come Dio, e la democrazia! Tutti espedienti per tenerci buoni.
Ma un premio per chi è cattivo tutto l'anno non ci sarebbe? La befana porta carbone dolce... che era il mio preferito. Ma se è dolce che punizione è? E' un incentivo ad essere cattivi!
Metti che ad un monello gli piace solo il carbone, sarà uno stronzo per tutto l'anno!
Così, si preparano cenoni, veglioni, ed estenuanti organizzazioni. E' di solito in questo periodo che comincia ad echeggiare la fatidica domanda: CHE SI FA A CAPODANNO?
Che palle!
Che faccio a capodanno? quasi me lo faccio diventare antipatico pure lui, come il natale, se non fosse che mi ricorda una cosa bellissima...
Vabè, il capodanno lo salvo, purchè riesca a trovarci un significato pagano, o qualche ricorrenza inca o celtica.
Ho un desiderio di blasfemia...

Povera patria.

Povera patria!
Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene
quello che fanno; e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà,
non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare
le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà,
non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare
FRANCO BATTIATO