giovedì 12 giugno 2008

il signor P

il signor P, era sempre stato un uomo pacifico, calmo e diplomatico. ma un giorno si incazzò, e non riuscì più ad amare. non riuscì più a perdonare, non riuscì più ad essere comprensivo, non riuscì più ad accettare le diversità, non riuscì più a comprendere il prossimo, avendo timore, paura, e sospetto che tutti fingessero, che tutti fingessero, che tutti fingessero!
diffidava. la cosa di cui diffidava di più era la televisione.
diffidava però anche dalla pubblicità che vedeva per la strada. preferiva i graffiti.
diffidava ormai pure dalla gente che sorrideva. che vi sorridete tutti quanti?
che c'è da ridere?
diffidava da chi diceva di stare male.
diffidava di tutto e tutti!
fu così che il signor P progressivamente cominciò a rimanere solo. diceva che le persone erano una merda, e che non si meritavano niente. che tutto quello che aveva fatto per loro in passato era andato in fumo, e non aveva un ritorno.
il signor P era pieno di astio. pieno di rabbia, pieno di odio. e passò i suoi giorni così, nell'odio, la rabbia e la diffidenza. fino alla fine, fino alla fine. senza redenzione perchè era diffidente pure dei preti.

(quando me girano me girano)
RK

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il signor P. ha capito moooooooolto più degli altri le cose della vita.

Il signor P. ha ragione: soli non si sta poi tanto male, ma un sorriso ed una pacca sulle spalle non hanno mai ucciso nessuno...

Vengo a pranzo da te appena posso, ma sto zitta: soli insieme.

(quando sono triste sono triste)