mercoledì 12 settembre 2012

punto


era un punto piccolo, un puntino.
l'unità di misura minima della geometria del pensiero.
era un punto e basta. un punto e a capo.
era la fine del periodo.


un punto in bianco un punto tutto!

punto tutto sul punto a capo, disse il capo del punto in bianco.
il bianco del punto scurito e aggrottato fece un balzo e si mise al lato.

fa una scommessa, punta tutto sul punto.
è dato vincente.
balla un waltzer divertito riverito e divertente.
la gente lo guarda e sa che non mente.
è sincero è coerente.
prende armi e bagagli e punteggiature,
si veste di tutto punto, e s'impunta per giunta.
a questo punto, dice il bianco del punto in bianco,
punto tutto sul punto a capo.
ci metto il punto e riparto.
lascio tutti di stucco col mio trucco.

si ricomincia con quello che avevo messo in soffitta.
spunta una tela, spunta un pianoforte,
rispunta la penna piena di spunti e di punti.
gli amici apostrofi e compagnia bella.

prendo spunto, lascio un appunto e se è ridondante
non mi impunto, tolgo la puntina dal disco e ne monto uno nuovo,
ci tolgo i punti e rimetto l'uomo.
l'uomo che cambia, che prende la vita e la toglie dal pacco,
dalla confezione,
non c'è più vita in celophane,
non c'è più muro, non più città,
nessun confine in nessun paese,
solo avventure, niente pretese,
pretesti per vivere, e il disappunto,
che era ormai giunto al capolinea della tolleranza,
lo lascio a roma, lo lascio in stanza,
dentro quei mobili morti,
sotto quel letto divelto e spento.

l'arte ritorna a sbocciare in testa,
l'arto ritorna a scrivere lesto.
basta un punto per cominciare.
comincia da un punto, e non esitare!

2 commenti:

Manu ha detto...

Simpaticissima ... nuova e fresca!
Però il mio (ap)punto lo devo fare ;)
Toglierei tutto il finale!
Fino a "rimetto l'uomo"...
ma questi sono ... punti di vista.

Rk ha detto...

lo sai che c'hai ragione...