mercoledì 11 giugno 2008

perplessità

guardo lo specchio e vedo l'uomo che c'era dentro di me.
era intrappolato, ingabbiato in uno strano involucro di paure ed angosce.
dalle ceneri di un illuso è nato un uomo... forse illuso a sua volta.
illuso che sia rinato.

arenato.
sfranto, affranto e frignante nell'involucro pesante che mi porto.
morto, dentro a volte. ma non troppo storto.
smanio, vorrei un armadio per tutti i miei scheletri e togliermeli dalla testa.

la mente in festa. impazza una tempesta di emozioni.
di nuovo.
illuso forse, ed assuefatto già al canonico, al già vissuto, allo scontato.
smanio, d'esser amato solo come dico io. totalmente.

perplesso, sono io l'unico colpevole, confesso.
sono reo di colpe antiche come me stesso.
sono debole e disperso. lo specchio mi guarda con aria interrogativa.
mi inquisisce, mi sventra, mi accalora senza mai una prerogativa.

comincio a dubitare in quel che voglio, non che sia sbagliato
non che sia immorale, o peggio che sia giudicabile.
semplicemente non mi da piacere. ciò che voglio non mi da piacere. non mi da stimoli
non mi da gioia.

quello che voglio......
perplesso resto,
voglia di ubriacarmi, di dormire, di drogarmi fino a quanto tutto quanto non diventi un miraggio allucinato, per credere che dopo che è passata, sia finita. invece resta, invece resta. INVECE RESTA!

natural dementia è ciò che rimane

- Natural Dementia -
RK

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