devo ridarmi un corpo.
un corpo dritto, forte e robusto.
e devo asciugarmi l'anima, è zuppa,
ma non l'acqua la bagnò, no.
è sudicia di un liquame, verde.
devo ridarmi un tono. decidere.
è nel dubbio che vacillo, e quando scelsi,
e lo feci con rettitudine,
non mi pentii, ed i dolori li mutavo
in gioie.
mentre ora cerco di fare strutture nel vento,
oscillano e cadono, e spesso mi trovo da capo.
prima il mio mondo, poi tutto il resto.
e si prospetta un anno di solitudine.
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