martedì 10 aprile 2012

anima a remi

non cadete pure voi nell'ombra.
non cadete dentro al buio!
il buio è una tenaglia, che afferra le budella,
fa del corpo una ferraglia, e il cervello coi
pensieri si riducono a brodaglia, manco tanto bella.

putrida e fumante, questa zuppa di rancore,
è scurastra e maleodora di un fetore che
conduce i sensi a spasmi incontrollati.
fa schifo! è fatta di orgasmi mutilati,
facce tristi e un po' banali. è fatta di discorsi
ascoltati e mai ferocemente contrastati,
come vorrebbe il corpo, come vorrebbero le mani.

se dessi retta al buio, strangolerei persone,
le condurrei al patibolo senza rimorsi o compassione.
farei il boia spietato e dentro a un carro aperto,
girerei come monatto fiero, libero e contento,
d'aver racimolato carne putrida. come il loro
verbo. decomposto di parole senza senso.

io che sto nell'ombra, parlo poco, non m'addentro,
in quei discorsi morti. capovolti, mille volte
già sentiti, liti, beghe e cicatrici, fra gli amici,
fra i parenti, fra le chiacchiere del volgo, fra le luci,
sopra i palchi, dentro a mille palinsesti,
la catastrofe!
e pensieri di rivolta che s'affacciano funesti,
il millennio che finisce,
profezie malsane e antiche, che vengon scomodate,
per alzare i prezzi delle cose inanimate.

io desidero la voce solo per parlare vero.
il mistero. e poi il silenzio. la pazienza. e poi l'azione.
sono pieno di rancore verso tutte le persone che
la bocca usano male e così anziché tacere,
si divertono a parlare, a blaterare,
ma che avrete mai da dire,
pure io che parlo troppo, mi costringo all'ermetismo.
mentre blatero di un verbo che è fin troppo vilipeso,
taccio, e spero proprio tanto di non essere compreso.

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