mercoledì 18 luglio 2012

anestesie

dorme.
giace su un fianco.
é bianco.
il suo viso.
s'accorge del piccolo sorriso.
ne faccio un altro.
resto in piedi alla fine del letto.
anestesia nella mente.
mente bugiarda. ho uno sguardo per te.
l'ho conservato per anni.
lo sfodero ora sui tuoi malanni.
é vero che stai morendo?
parole son giunte alle orecchie portate dal vento.
finisce sempre così.
allungo il periodo e la rima si sfilaccia.
inizia con l'intento del componimento.
poi si slaccia.
e si annoda in prosa bislacca.
autoreferente.
mi parlo parlandovi senza dire niente.
non faccio metafore, non porto paragoni.
scrivo dei suoni sulle mie visioni.
alla fine del giorno tu muori.
e i dolori sono rumori...

2 commenti:

Manu ha detto...

Bravo, mi piace.

Vivian ha detto...

The poet is back