venerdì 19 settembre 2008

a sangue freddo

agonizzante muovo un altro passo verso nord.
mi hai colpito. sanguinolento vago.
passo un passo avanti, e l'altro mesto lo rincorre presto.
inciampo. per via d'un sasso stronzo che stava ben nascosto.

è un campo d'anime morte questo scampolo di vita,
e ad ogni passo falso un'inciampata, una caduta.
t'avessi detto prima quel che sono...
t'avessi rivelato la perfida natura...
che a zoppicar son solo,
eppur mi duole andar cercando aiuto altrove.

del tintinnar dei lenti giorni, che farmene non so.
associo amori a lampi d'emozioni appese ad un sorriso.
ammanto di mistero il più palese dei ricordi.
dove tu fuggitiva e io rincorro, un cielo pieno di corvi.

ed è lì! nel camminar che più m'è caro che mi spari.
al petto un buco aperto, da cui sgorga lento un fiotto.
gridare io vorrei l'anima mia a più non posso, ed il freddo,
mi copre le movenze più banali.
siamo in fondo... tutti uguali.
tra uomini e animali, tra bestie e vegetali.
c'è vita in ogni gesto e in ogni dove.

e tutto questo sangue sulla neve,
la scioglie.
e un rosso ricco di disperazione.

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