lunedì 16 novembre 2009

catatonia

la notte mi succhia l'amore.
la vita lambisce l'odore di un sano
terrore, terrore, terrore.
"passato" è una lama sottile
baionetta in punta al fucile
trapassa le ossa, un minuto a morire
domani domani, che vita!
son giorni da cani e al canile
spalare la merda, un badile
spostava le membra dei morti
le fosse comuni, gli orrori.
"la guerra civile!" gridaron gli astanti
festanti, amanti, dell'armi
imbrigliate a cinture di santi.
nel coma annegata e sparita,
la traccia della tua vita.
partita per molto lontano, non torna
in questo giaciglio.
si è smunta in un grigio pallore.
defunti che lascian dolore, nei campi
di sole a raccogliere grano, gli uccelli
gli insetti, le api, un gabbiano
sul mare che sparge un richiamo:
venìte, venìte, venìte.
discariche aperte.
un fiume di niente.
verbi sfocati.
colori stonati.
cascate di sale su menti ferite.
un uomo sgomento che legge il giornale,
ci trova la morte!
a pagina uno, due, tre, sette, otto,
quattordici, ventuno, ventotto.
necrologi di carta e di flussi visuali,
da passerelle dei radiogiornali,
le note alla radio: uno squallido rock.

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