venerdì 13 dicembre 2013

il bar della memoria

sto corridoio, era stretto, ma non troppo, giusto lo spazio giusto pè fa passa il cameriere. e ai lati del corridoio, giusto lo spazio giusto per metterci dei tavoli per due persone. in fondo al corridoio, un corridoio lungo, in fondo a destra la toilette, e poi più in là una nicchia nel muro dove c'era giusto lo spazio giusto per la cassa e di fronte il bancone. su ogni tavolo c'era giusto lo spazio giusto per il centrotavola e volendo, nelle ore della sera che la luce soffusa ci stava bene, una candela. e le pareti, ricolme di cornici incornicianti ogni immagine di qualsivoglia estrazione. dal fumetto al ritagli di giornale, e disegni sui tovaglioli degli avventori, e stampe antiche, quadri antichi, tappeti persiani, stralci di carta da parati, foglie caduche cadute chissa dove, fotografie. ed ogni avventore è un amico, ogni avventore sa cosa vuole si siete e chiede il solito. e il solito è servito su piatti meravigliosi e la pietanza ricopre giusto lo spazio giusto per far bella figura perché la pieanza va ben curata, ben cucinata, e ben presentata. Le bevande hanno un bicchiere dedicato, giuste per il loro giusto contenuto. in questo luogo, che per ora è solo immaginato, c'è giusto lo spazio giusto per la felicita.

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