domenica 1 dicembre 2013

Indecorosamente Me-tro

uno dodici tredici, uno dodici tredici,
credici, è una data credici.
leggo l'artusi, il pellegrino,
è morto un altro motociclista,
la metro non passa,
ho un ginocchio a pezzi,
ho trentadue anni,
uno dodici tredici,
uno dodici tredici,
lei mi ama, io la ama, ci amiamo,
uno dodici tredici,
uno docili tremiti.
lei mi ama, e io pure, mi amo.
io la amo, e pure lei, si ama.
ci amiamo.
è colpa della bibbia se parlo così.
il cimitero di campo cestio, come il campo marzio, o il campo boario.
lì diceva che non è uguale.
loro si baciano, sono seduti l'una sull'altro.
e la tv manda pubblicità natalizie.
uno dodici tredici, credici. è così.
anche gli altri due si baciano, capelli e lunghi cappelli, e lunghi capelli.
zoppico e scrivo un taccuino, stammi vicino.
le rime ci rendono idioti, e uno e undici e tredici.
è una data, lo è, è una data.
c'è una ragazza con gli occhi blu e le orecchie da gatto su cappello, e gli occhi blu in faccia.
ricorda me lei, di una che è incinta.
anche lei.
e l'altra, e l'altra ancora.
siete incinte.
bellissime e incinte.
fra poco madri, ma ora incinte bellissima madri future.
dove hai riposto la tua libertà?
nelle aspettative di papà?
la famiglia accanto a me,
parlano, non so che lingua è.
le rime talvolta ci rendono idioti negli idiomi.
la data è il titolo, la data lo è,
uno dodici tredici,
uno dodici tredici.
io non so se problema esso è,
ma sento un ginocchio cabriolet.
la rotula libera sciacqua e fa male.
lo avevo detto a quel maiale,
che fa il dottore all'ospedale.
cavour, cavour, perché sei tu cavour?
entrano uno e la sua due, sanno di erba. come lo so?
ingenui.
ho finito le penne. ho finito i fogli.
mi chiedo perché non finisco mai le parole.
non sono quasi mai d'amore.
non sono quasi mai per raccontare,
sono parole per confortare.
me stesso.
uno dodici tredici, uno dodici tredici.
parole
per riempire il tuo vuoto interiore,
parole
parole finite e fogli da imbrattare tanti,
ci sono più fogli che idee, più penne che parole.
ci sono più schermi che persone.
più masturbazioni che passione
c'è più cielo e meno terra,
c'è più desktop che realtà.
fotografie, pornografie,
egemonie delle varie anarchie\oligarchie
senza lavoro sei perso,
senza lavoro giochi sporco,
senza una meta nell'universo
sei solo il solito porco.
a volte le rime ci rendono idioti.
uno dodici tredici, uno dodici tredici.
il collante per tenere insieme il niente
è una data e niente più,
e la confessione che le rime mi rendono deficiente,
e niente più.
la rima, e per forza la rima e l'assonanza, la risonanza.
l'artismo.
fai l'artista? no sono un artistico autistico, ordinale, numerale, cardinale.
porporato.
colorato di rosso ed entrato per 15cm in un bimbo.
ho letto la bibbia.
giacobbe non era gesù.
per niente.
in tutta la terra di canaan non v'era delinquente più lussurioso e manipolatore di giacobbe.
che dio poi chiamò israele.
scendo a tiburtina.
tiburtina meltin' pot.

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