martedì 25 settembre 2007

Stati transitori

A volte, mentre vivi compiaciuto le cose della tua vita, distrattamente incappi in un cassetto, in un foglio, in una lettera, in qualcosa che tieni nei tuoi nascondigli e che hai custodito da tanto tempo. La noti, la leggi, la riguardi. Passi un dito su una foto, come una carezza, rileggi parole che ti hanno fatto emozionare, rivivi sorrisi e lacrime passate. E lo fai con la testa di adesso, lo fai con una consapevolezza diversa, e ti rendi conto di quanto il tempo, davvero, cambi le cose. Guardo un letto sfatto, che non è più il mio: ho portato vestiti sempre diversi, mi accorgo, quante maschere ho dovuto sfilarmi, fino a riuscire a sentire l'aria fredda della verità sulla pelle del viso. Il tutto viene da una serata passata a bere vino con un amico ritrovato, a sorridere di cose belle e brutte, al piacere di pensare a qualcuno. Viene da una notte, spesa a parlare di cose non banali, con una ragazza interessante, e capire che è quello che voglio da un confronto con le persone. Viene da un piacere, morbido, in famiglia, di una quiete dondolante, che alla fine, non fa soffrire nessuno. La felicità è uno stato transitorio, ma la vera forza sta nel capire che anche la tristezza lo è.

#RK#

1 commento:

Anonimo ha detto...

è difficile arrivere così vicini alla verità!!!grande rikk!!