mercoledì 4 giugno 2008

Tristezza: vie di assuefazione per non sublimarla in rabbia

C'è un luogo nella mente, dove tutto è più nero, più grigio, più sfumato. Quel luogo, attaccato alla memoria, si trascina sensazioni passate, contamina il presente, rovescia il nostro giudizio, lasciandolo ancorato alle cose vecchie, alle cose andate. E' un luogo di sogni e di ritorni, di incubi che mangiano, ingoiano, appestano la mente.

L'esperienza dal passato.
La paura del presente.
L'insicurezza nel futuro.

Quante parole inutili si sprecano.
Parole al vento...
Parole di carta che prendono fuoco appena il fuoco le sfiora.

- io sono qui ora, domani non esiste, domani è roba d'altri, non di noi.
- vivimi ora, e prendi ciò che vuoi...
- di cenere sono i miei pensieri, quando il vento soffia si disperdono in mille spire di caliginose nuvole.
- io ti maledico/venero dal giorno in cui il tuo odore si è impossessato di me.
- prendimi adesso. perchè non so quando crederò di fare a meno di te.

fai a meno di me, come faccio io. non sono necessario, nè per te, nè per me.

non sono necessario

preludio 1:
il saggio disse: fai male solo se è l'unico mezzo, solo se il male viene usato contro di te.
il monaco disse: se ti viene fatto male, non reagire.
l'uomo disse: fai male prima che ti venga fatto del male.

perchè l'uomo ha paura, il monaco è uno stolto e il saggio un arrogante.

preludio 2:
di seta e di cera la pelle tua, in finestra io vedo il tuo viso. m'aspetta, mi saluta, mi sorride. di carne sono i pensieri tuoi, di carne e come carne li vedo sanguinare. nelle spire tristi di fumo denso che esce dalla tua sigaretta, incrocio gli sguardi che tanto mi ammaliano e mi dilaniano.

eppur sono distante.

- intermezzo musicale -
FINE

(Natural Dementia)
RK

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