venerdì 10 ottobre 2008

figli di teorie e servizi...

abituati a lavorare con l'effimero, manipoliamo ciò che non esiste.
teorie, numeri, bit, immagini virtuali. neanche più la pellicola - e queste mie parole non esistono.
un nuovo tipo di materialità? che le nostre mani non possono gestire.
aggrappati a reti effimere, invisibili e intricate che ci attraversano. i messaggi che mandiamo ci penetrano le carni e viaggiano modulati nell'etere. questa parola antica, democristiana. l'etere, lo spazio, sa di monopolio e disinformazione. l'aria che non vediamo è la rete stessa immateriale di messaggi che scambiamo.
virtuale non è terra, non è acqua, non è aria non è fuoco. non è elemento fisico tangibile, eppur gestisce ogni cosa.
se per una meravigliosa utopia all'incontrario, tutto smettesse di funzionare, tutto diventerebbe inutilizzabile. cosa sarebbe un televisore senza la sua anima di elettroni. cosa me ne farei di un pc wreless? se quella rete si spezzasse all'improvviso?
eppure non si spezza, e sicuri di questo non cerchiamo alternative.

il capitalismo è arrivato alla fine, questa è solo la prima avvisaglia.
abbattere i consumi, usare la testa!
e usiamola sta testa!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se vai a stringere la virtualità esiste da sempre, anche amministrare la legge di per sè è virtuale, fino ai suoi ultimi effetti che diventano materiali (ma mi viene in mente solo l'arresto di una persona).
Insegnare a scuola è virtuale, non si produce nessun oggetto tangibile, si trasmette la conoscienza attraverso un'altra rete che è nell'aria come quella che dici tu.
La musica è semi-virtuale: il prodotto è un'insieme di suoni effettivi ma intangibili. Non parliamo poi delle altre arti liberali.ì!
Quello che ci fa accorgere della virtualità dei computer forse è solo il suo effetto di creare un doppio virtuale di ciò che già si faceva nel mondo materiale: comunicare a distanza, apprendere conoscienze, vedere posti lontani, farsi le diagnosi, gestire il proprio lavoro, monitorare la propria abitazione, guardare film come al cinema, ascoltare musica come dai dischi e in ultimo, crearsi un avatar o un'altra identità.
Per i soldi virtuali la cosiddetta "finanza creativa" che sta mandando per aria le borse, ci insegna che non avevano certo bisogno dei computer per fare pastrocchi :D