mercoledì 2 maggio 2012

teorie e teoremi di tizi scemi

stando al teorema di tiran
le persone vanno messe tutte in fila,
vanno prese per la testa, e ammucchiate
senza sosta, vanno strattonate forte fino a fare "tlac".

stando alle teorie di pataplan,
le corsie dell'autostrade vanno messe in verticale,
per partire nello spazio siderale e mai tornare,
per verificare che la terra sia più tonda,
che a vederlo da vicino, il piattume è già normale.
se si fabbricano scarpe da ginnastica, non si può stare seduti,

a dar retta al filosofo cautello,
l'uomo è sempre vissuto sulla lama di un coltello.
si sedeva piano piano, e finiva con morire trapassato dentro l'ano.
ogni uomo ha fatto più o meno quella fine.
aspettando gioia e gloria e rimediando l'epatite.

le matite invece sono fatte per giocare. per restare piccolini,
dei bambini, cogli ormoni scalpitanti, a dieci anni dieci amanti,
a me tremano le mani ancora adesso, a pensare di distribuire il sesso,
a pensare di svilire il corpo in una danza stantuffata,
che somiglia più ai pistoni delle macchine.

ho visto l'arte dentro alla semplicità, e questa mia non è arte è velleità.
questa mia non è importante, non ha merito di sorta,
piuttosto dovrei mettervi tutti quanti alla porta.
senza dare voce a queste lagne,
queste lamentele vuote e senza legge.
che il tempo ha fatto il tempo e l'uomo ancora regge,
più coerente di una volta, più attento ai suoi diritti.
peccato che nel mondo ci siano ancora gli afflitti,
che trascinano le vite aggrappate ad un tormento.

stando alle teorie di patatrac si deve vivere,
e respirare, e giocare e ridere,
e amare e danzare e leggere,
e imparare e non discriminare e bere!
bere da coppe traboccanti il piacere di essere liberi.

stando alle teorie di "sa colo ta pere nafo cisso"
lo spasso avrebbe senso senza abisso,
e la matrice del faceto sarebbe assai più lieto adornarla di materia.
e bando alla tua seria comprensione di servo della giostra,
e niente, devi portare quella busta d'acqua pesta.
non c'è rimedio alla sconvolta malevolenza dell'andare in irruente peripezia concessa.
prenditi le ossa, e curati la testa, vai a messa, piega la madonna, scalpita in cappella,
spaccati la faccia quando arriva troppa ressa, e fai due o tre gesta memorabili.
spargi il seme se è scontato, ma sul trono lascia incoronato un altro dio.
lascia il tuo convento, spogliati del senso, e godi insieme al mondo.

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