mercoledì 13 luglio 2011

er foglio bianco

niente.
la pagina vuota, vuota resta,
perché sto corpo e sta testa,
raramente vanno in festa,
in ultima istanza resto confuso,
la vita tutta m'ha deluso,
tra indignati e referendari,
vincenti, perdenti e gregari,
tutti ad affibiasse a 'na corente,
mentre er popolo sempre perdente
abbagliato da un successo elettorale,
se credeva d'avè vinto chissà ché...
i titoloni spaventosi sul giornale,
le schermaglie de partito nazionale,
l'agitazione, la paura e poi il gran finale,
che tutto è come prima, tutto torna uguale,
e sta massa de rivoluzionari un po' affannati,
stanchi de pijà mazzate e pure legnate,
se so assopiti e un po' ossidati,
ma avranno da ricomincià a lottà,
magari co l'anno nuovo, che adesso annamo in ferie...

fischietto i beatles
ballo gli stranglers
suono piano
e una lacrima fremente scende
una lacrima salata racchiude l'anima
cade sul pavimento
in mille schizzi che sono realtà.
in mille apostrofi di modernità,
in mille sognanti follie
e non riesco a sentirmi parte di niente,
non sono parte dell'umana stirpe,
sono un numero,
un alieno,
una stella.
così lontana,
così bella.
lontana,
rimira dallo spazio siderale l'altre genti,
non si mescola ed osserva...
non si mescola ed osserva.
mentre porta la sua luce lenta e morbida
tra le braccia della prossima tagliola.
il foglio bianco, bianco resta..
forse era meglio

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