lunedì 18 luglio 2011

l'ululato

s'addorme il tormento,
smembrato lamento,
di notte ululante mi alzo
dal pavimento,
come un prodigio!
la sete de sangue s'assiepa leggera,
ho perso la notte in parole, e la sera,
scostante, malsana.
preghiera alla notte
puttana! t'avrei dato botte,
se solo io fossi un uomo di quelli,
t'avrei preso a malo modo,
t'avrei tirato per li capelli.
t'avrei punito!
ma poi baciato...
leggero come
il principe arriva sul caro destriero,
ma qui non sò favole,
qui c'è la notte,
la morte, la vita,
e tutta la giostra infinita
di titubanze, frequenze
che viaggiano in fase
meravigliate da così tanta becera semplicità,
si fanno plasmare dalla velleità,
di arte, di modo, maniera e scopo,
e per le viltà c'è stato un momento,
che si è perduto in un turbamento,
malato ne l'animo di troppa maniera.
la notte, il giorno, la sera.
poi mi son tolto di torno.
fiero di essere lupo da solo
ululo un poco e ritorno.

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