giovedì 22 marzo 2012

inno alla scemenza

la scemenza è una sostanza di evidenza e poca creanza.
sei scemo ad oltranza, fai una cosa improvvisata con il corpo 
e vai dicendo che è una danza, ti rimetti alla clemenza,
consapevole dell'abbondanza di tutta la demenza che c'hai messo,
e poi senza veemenza, ti ritiri nella stanza, irritato ed irritabile
pensando in prima istanza, che sei senza speranza.

è una questione di pazienza, inventi in cucina la pietanza,
te prepari la scodella e la credenza, e poi tolta la decenza,
ti finisci sei dolcetti di provenza, sedici aragoste mal riposte,
trenta culatelli, un bidone di caviale, sette pere, un animale,
che condito col burrito è venuto saporito e niente male.

la scemenza è una costante senza tempo, si ritrova nelle epoche
distanti, appartiene ai tenenti, agli amanti, pure ai fanti, agli arroganti,
alle genti prepotenti, pure ai santi intolleranti, alle file di bagnanti
accalcati sulle spiagge più roventi, alle trame dei potenti, a quei quattro
deficienti ben nascosti, che tirano i tiranti delle vite a tutti quanti.
l'incoerenza e la mancanza di creanza, fanno sì che la scemenza regni
in abbondanza, ostacolata solo dall'uomo libero che pensa.

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