sabato 19 marzo 2011

giocare, giocare, giocare di parole....

lla "a" che tanto per cominciare,
precede sempre "me", per dire che
"io" lo uso sempre, a descriver come sto.
"e" congiunzione non va mai dopo la virgola,
e io la metto sempre.

i miei amici sono apostrofi.
e ciuffano, e sfiluccano e sparnazzano.
l'artista vuol giocare,
e di parole nuove vuol rimare,
e ridere beato, col sole a contemplare.

punteggiatura è sempre l'unica nemica mia.
metto punti e virgole come mi frulla.
MI ESCLAMO! quando devo interrogarmi....
un punto e virgola che mi sta stretto,
lo cerco, ma non lo vedo da un pezzo!

a capo poi ci vado troppo spesso,
il punto a capo poi, bhè, me lo impongo,
poi col backspace indietro torno,
e allungo il mio periodo di un verso,
che in quattro frasi muore l'universo.

e se la vita fosse un tappeto di parole?
e ad arrampicarci sulle "F" e sulle "S"
si potesse scivolare e farsi male?
l'artista si arrovella poi si prende un po' per fesso,
che si ritrova sempre un po' malmesso.

ma gioca, gioca, gioca, come il bimbo gioca,
e guarda e tocca e chiede e nulla lo perplime,
si ammalia con la luna sorridente in mezzo ai pini,
riceve segni astrali dai suoi spiriti affini,
e dentro questo gioco lascia spazio alle sue mani.

dipinge sogni astratti ed incubi reali,
cade in filastrocche per spiegare la sua vita,
e non ci vuole stare a pensar che sia finita,
quella storia folle ch'è scappata tra le dita,
che rima scema questa, servita e riverita.

ma ecco bianca e nera luce.. come al cinematografo
appoggio le mani sotto il mento.
dimentico per un'ora il mio flaccido tormento,
dimentico la noia, imparo distrazioni,
il poeta salta fuori con le sue umili astrazioni.

e conto poi si rende, a scriver cose matte,
giocare con i tempi, i verbi e la sintassi,
inventa neologismi come fosco maraini,
ed ecco il paragone, la megalomania,
e un punto io ci metto e così sia.

1 commento:

Erika ha detto...

Appoggio le mie mani sotto il mento...e dico: bella!
Mi piace!